Leader Yanomami, un film per difendere l'Amazzonia
A Quinzaine Cannes The Falling Sky, docu brasiliano eccezionale
Ha abbracciato papa Francesco un mese fa e ora con il suo copricapo tradizionale di foglie e piume colorate guarda con "meraviglia" il contesto del festival di Cannes distante da lui tanto quanto i chilometri che separano la Croisette dall'Amazzonia in Brasile. Davi Kopenawa è uno sciamano, leader del popolo Yanomami del Brasile ed accompagna The Falling Sky, presentato alla Quinzaine, realizzato dai registi brasiliani Eryk Rocha e Gabriela Carneiro da Cunha. Ha aperto loro la casa in mezzo alla foresta e permesso di filmare un rito cui partecipa tutta la comunità e in cui sostanzialmente si maledicono i nape, i bianchi, che stanno tagliando gli alberi, rovinando quel paesaggio, una profanazione che farà, come dice il titolo, venire giù il cielo. "Il mio popolo combatte per la sua terra e abbiamo accettato il film proprio perché - ha detto all'ANSA Davi Kopenawa - pensiamo possa essere utile alla nostra causa. The Falling Sky è una opportunità per noi, è bene che più persone possibili vedano quello che ci accade". Dopo 30 anni di conoscenza, Kopenawa con l'antropologo francese Bruce Albert ha scritto un libro su quanto accade in quegli spazi immensi, fondamentali tra l'altro per l'equilibrio climatico del mondo, da cui poi è stato tratto il film. "Da sette anni - ha spiegato Gabriela Carneiro da Cunha - siamo in contatto con lui, il nostro cinema voleva innanzitutto rispettare gli Yanomami, siamo stati accettati e abbiamo fatto le riprese con una troupe di appena cinque persone, con la collaborazione di giovani nativi e con mezzi tecnologici poco invadenti proprio per non turbarli. Questo è il cinema che ci piace: essere lì parte di quello che stiamo facendo con coinvolgimento e rispetto". Lula (cui Oliver Stone ha dedicato un documentario presentato a Cannes) ha promesso di fermare l'avanzata nell'Amazzonia, sta accadendo veramente? "Il presidente ha fatto la sua promessa, molte persone parlano di deforestazione senza sapere bene cosa comporti. Noi sappiamo una cosa: io e la mia gente siamo nati sotto quegli alberi, è la nostra madre terra, io sono ancora vivo e combatterò per difenderla fino alla fine. Non c'è una data in cui il cielo cadrà, speriamo che il mondo si accorga in tempo".
P.Grazvydas--BTZ