Neri Marcorè, 'Zamora esordio alla regia che mi rispecchia'
L'attore porta al cinema il libro di Roberto Perrone
Forse non è affatto un caso che l'esordio alla regia di Neri Marcorè sia dedicato a una storia delicata e tenera perfettamente nelle corde di quest'attore. Si tratta di Zamora, tratto dal libro omonimo di Roberto Perrone (Garzanti), con le disavventure, nei favolosi e irripetibili anni Sessanta, del trentenne Walter Vismara (Alberto Paradossi), ragioniere di professione, ma ancor più nella vita, uno che lavora come contabile in una fabbrichetta di Vigevano. "Questo film mi rispecchia in tutto e per tutto, nel bene nel male - dice all'ANSA Marcorè -. Dentro c'è tanta roba mia. È poi una storia che conoscevo. C'era già stato un progetto in cui si parlava di me come protagonista. Quando poi sono andato da Agostino Saccà per proporre Zamora è stato lui a dirmi: perché non lo dirigi tu?". Tornando a Zamora, passato al Bif&st e in sala con 01 dal 4 aprile, vediamo che Walter si ritrova a un certo punto catapultato in un'azienda nella moderna Milano e al servizio di un imprenditore moderno e bizzarro, il cavalier Tosetto (Giovanni Storti). Walter si adatta subito al nuovo lavoro, ma deve fare i conti con il suo boss che adora il football e obbliga fantozzianamente tutti i suoi dipendenti a sfide settimanali 'scapoli contro ammogliati'. Walter, che non ama il calcio, si inventa così portiere, ma è totalmente imbranato e diventa oggetto di sfottò dei colleghi; tra questi, l'ingegner Gusperti lo ribattezza con ironia 'Zamora', grande portiere spagnolo degli anni '30. Walter sopporta tutto, ma quando si innamora della sua segreteria, Ada (Marta Gastini), cerca un riscatto. Si fa dare così lezioni da un ex portiere (Neri Marcoré), ormai caduto in disgrazia, per diventare quel campione che non è mai stato.
M. Tschebyachkinchoy--BTZ