Tempeste solari, passo avanti per prevedere il loro arrivo
Aiuterà a proteggere meglio le tecnologie a rischio sulla Terra
Un nuovo importante passo avanti verso la possibilità di prevedere l'arrivo delle tempeste solari sulla Terra potrebbe fare una grossa differenza nell'aiutare a proteggere le tecnologie a rischio, come satelliti, reti elettriche e sistemi di telecomunicazioni. Il risultato è stato ottenuto da un gruppo di ricercatori dell'Università gallese di Aberystwyth e presentato il 19 luglio all'incontro della Royal Astronomical Society nella città inglese di Hull: i ricercatori hanno, infatti, trovato il modo di prevedere la velocità precisa con cui viaggia un'espulsione di massa coronale o Cme, cioè un'espulsione di materia da parte del Sole sotto forma di plasma in grado di causare una tempesta geomagnetica, e dunque il momento in cui colpirà il nostro pianeta. I ricercatori guidati da Harshita Gandhi hanno studiato come le regioni attive del Sole, caratterizzate da forti campi magnetici in grado di dare origine ad una Cme, cambiano prima, durante e dopo un'eruzione. In particolare, hanno esaminato l'altezza alla quale il campo magnetico diventa instabile, che costituisce la posizione fondamentale dove hanno luogo le espulsioni di massa coronale. "I nostri risultati rivelano un forte legame tra questa altezza critica e la velocità della Cme", dice Gandhi: "Questa informazione ci consente di prevedere la velocità dell'eruzione e, di conseguenza, il suo tempo di arrivo sulla Terra, anche prima che l'espulsione di massa si sia conclusa del tutto". Migliorare l'accuratezza delle previsioni meteorologiche spaziali è fondamentale, poiché le tempeste geomagnetiche causate dalle Cme, oltre allo spettacolo delle aurore boreali anche a basse latitudini, possono avere impatti importanti sulla rete elettrica, sui sistemi di navigazione satellitare come il Gps e anche sui veicoli spaziali. "La nostra ricerca non solo migliora la nostra comprensione del comportamento del Sole - aggiunge Gandhi - ma anche la nostra capacità di prevedere gli eventi meteo spaziali. Ciò significa una migliore preparazione e protezione per i sistemi tecnologici su cui facciamo affidamento ogni giorno".
O. Karlsson--BTZ