Al via le applicazioni della molecola di Levi Montalcini
L'Ngf al centro di test su occhi, depressione e Alzheimer
Dalla retina alla depressione, passando per il controllo del peso e l'Alzheimer, il fattore di crescita delle cellule nervose, l'Ngf scoperto dal Nobel Rita Levi Montalcini, sta portando a numerose applicazioni concrete. A fare il punto sulla situazione e a indicare le sfide future è la due giorni di conferenza 'From the eye to the brain'. al via oggi a Roma con oltre 100 dei più rilevanti ricercatori impegnati nelle ricerche legate alla molecola scoperta 70 anni fa. "La scoperta dell'Ngf ha dato il via a un gigantesco puzzle", ha detto Elliot Mufson, dell'Istituto Neurologico Barrow, tra gli ospiti dell'evento organizzato da Nature Conferences e sponsorizzato da Dompé, l'azienda farmaceutica italiana che ha portato sul commercio il primo farmaco basato sull'Ngf, un collirio per il trattamento di una patologia della cornea. Della molecola scoperta da Montalcini , per la quale la ricercatrice italiana ha vinto il Nobel nel 1986 con Stanley Cohen, sono state immediatamente intuite le possibili applicazioni, ma le difficoltà per riuscire a passare a un utilizzo pratico sono state altrettante. "Negli anni è diventato chiaro che per capire come utilizzare concretamente quella molecola sarebbe stato necessario capire tutto quel che ha attorno. E' stato come aver trovato la prima tessera chiave di un grande puzzle, ma che da sola non poteva bastare", ha aggiunto Mufson. "Abbiamo passato decenni a fare questo minuzioso lavoro e ora finalmente - ha detto ancora - iniziamo ad avere un quadro molto più chiaro. al punto di pensare di arrivare a terapie concrete in vari settori". Un'immagine sempre più ampia che ora rende vicine tante prime sperimentazioni cliniche di tipo molto diverso, come le terapie di alcuni traumi cerebrali nei bambini, gli studi sul ruolo della corteccia nel controllo del peso, terapie contro la depressione e l'Alzheimer.
F. Schulze--BTZ