Verso una nuova mappa di pericolosità sismica in Italia
Darà informazioni più accurate, anche sullo stretto di Messina
Potrebbe essere pronta entro un paio di anni la nuova versione aggiornata del modello di pericolosità sismica dell'Italia (MPS04), la mappa che da vent'anni indica le aree più a rischio rappresentando un punto di riferimento per le normative che regolano la progettazione e la costruzione degli edifici. Tra le novità spicca uno scuotimento del suolo maggiore del previsto nelle zone degli epicentri, anche in aree di particolare interesse come lo stretto di Messina. Lo preannuncia Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, a margine di un evento organizzato all'Ingv di Milano per celebrare i vent'anni dalla pubblicazione della prima edizione del modello. "L'introduzione del modello di pericolosità sismica, fortemente voluta dopo il terremoto del 2002 a San Giuliano di Puglia, ha rappresentato un importante salto culturale per l'Italia, perché ha iniziato il percorso fondamentale della prevenzione sismica", spiega Doglioni. La nuova versione sarà aggiornata sulla base dei dati acquisiti dalle più recenti ricerche scientifiche. "In questi vent'anni - ricorda il presidente Ingv - abbiamo acquisito dati geofisici molto più dettagliati e ricostruito un quadro più preciso di quello che accade nelle aree epicentrali: sappiamo che vanno protette di più perché in quelle zone lo scuotimento del suolo è maggiore di quanto ipotizzato finora. Di queste nuove conoscenze bisognerà tenere conto in fase di progettazione di edifici e infrastrutture, anche in zone di particolare interesse come lo stretto di Messina".
A. Bogdanow--BTZ