Dalla finanza alla cucina, cresce l'IA generativa
Servono più investimenti in formazione e norme chiare
Facilita la selezione del personale, aiuta a prevenire gli incidenti sul lavoro, risponde alle domande più difficili sulla fiscalità, suggerisce ricette in base agli ingredienti in frigorifero, organizza viaggi ottimizzando spostamenti e prenotazioni: a pochi mesi dal suo debutto, l'intelligenza artificiale generativa sta già cominciando a mostrare enormi potenzialità. Affinché si possano esprimere pienamente, però, servono maggiori investimenti nella formazione e un quadro normativo chiaro, che regoli l'innovazione senza frenarla. E' il messaggio che arriva dall'Aws Summit di Milano, il principale evento annuale dedicato ai servizi cloud di Amazon Web Services. "In Italia il 23% delle imprese usa già l'intelligenza artificiale, il 28% in più rispetto al 2022, ma siamo solo all'inizio: credo che il 100% delle imprese la utilizzerà in futuro", afferma Julien Groues, vice presidente di Aws per il Sud Europa. In questo scenario, sarà fondamentale il ruolo del cloud, che "permetterà di rendere l'intelligenza artificiale generativa sempre più accessibile semplificandone l'uso". Investire sui dati è un passo fondamentale per riuscire a sfruttare pienamente le potenzialità offerte da queste tecnologie, "sia per le imprese che per le università e i centri di ricerca", sottolinea l'esperto di Aws. Quello che frena lo sviluppo, al momento, è la mancanza di personale qualificato che abbia le necessarie competenze digitali. "Bisogna puntare di più sulla formazione, sia nelle università che nel mondo del lavoro", continua Groues. Altrettanto importante è avere un quadro normativo certo che regoli il settore. L'Artificial Intelligence Act approvato in Europa rappresenta un passo importante, riconosce Groues, "perché abbiamo bisogno di norme equilibrate che regolino l'innovazione senza frenarla".
K. Petersen--BTZ