Snami, medicina generale muore se Manovra ignora il territorio
"Fondi inadeguati, medicina di famiglia Cenerentola del Ssn"
"È scandaloso constatare che nella legge di Bilancio non siano stati stanziati fondi adeguati per la medicina generale. Così si mette in pericolo l'intero sistema di cure territoriali e si tradisce la fiducia di milioni di cittadini". Angelo Testa, presidente del Sindacato nazionale autonomo medici italiani (Snami) lancia l'allarme sulla Manovra 2025 in vista dell'approvazione al Senato. Forte criticità è rappresentata dall'utilizzo dei fondi del Pnrr, che per il sindacato non affronta strutturalmente la questione: "È stato presentato come la soluzione ai problemi della sanità, ma la realtà è ben diversa", spiega Simona Autunnali, tesoriera nazionale Snami. "Quei fondi sono destinati principalmente alla realizzazione di nuove strutture, come le Case di Comunità, e non per finanziare la medicina generale o rafforzare l'assistenza primaria". La medicina di famiglia, aggiunge, "resta la Cenerentola del sistema sanitario, relegata ai margini e priva di risorse adeguate". La legge di Bilancio, denuncia il segretario nazionale Gianfranco Breccia, da un lato "promuove la flat tax per alcune categorie di lavoratori autonomi", mentre "continua a ignorare le difficoltà economiche dei medici convenzionati che operano nel territorio", con i medici di famiglia "esclusi da benefici fiscali significativi" e penalizzati da "assenza di investimenti e di un adeguato riconoscimento economico". Gli fa eco il vicepresidente Fabrizio Valeri, secondo cui "è inaccettabile che i medici di famiglia continuino a essere lasciati soli, con ambulatori sovraccarichi e senza strumenti adeguati per lavorare". Senza un'inversione di rotta "la medicina del territorio rischia di morire" afferma Valeri, sostenuto dal vicesegretario nazionale, Matteo Picerna: "La politica non può restare sorda a questo grido di allarme: la salute dei cittadini è in gioco".
I. Johansson--BTZ