Cardiobesità, oltre metà malattie cuore legate a chili di troppo
Cardiologi, l'indice di 'rotondità' può prevedere il rischio
Perdere peso per proteggere il cuore. Oltre la metà delle malattie cardiache dipende infatti dai chili di troppo e per ogni 2 anni in più vissuti con peso extra, il rischio è più alto del 7%. A puntare il faro sull'impatto dei chili in eccesso rispetto allo stato di salute generale, e del cuore in particolare, sono i cardiologi: salute del cuore e peso, avvertono, sono tanto strettamente correlati che tale condizione può essere definita con il termine unico di cardiobesità. Dal loro 85/mo congresso nazionale, gli esperti della Società Italiana di Cardiologia (Sic) lanciano dunque una nuova parola d'ordine: 'Dare peso al peso'. Ma ancora più della bilancia, spiegano gli esperti, conta il grasso viscerale, che è possibile misurare con l''indice di rotondità', dato dal rapporto tra misura del girovita e altezza, e che potrebbe essere un fattore predittivo del rischio cardiovascolare. Non solo infarto e ictus, ma anche scompenso cardiaco e fibrillazione atriale dipendono direttamente dai chili di troppo che affliggono 4 italiani su 10 obesi o in sovrappeso. I soggetti obesi presentano un rischio di fibrillazione atriale di quasi il 50% più alto rispetto agli individui normopeso, del 64% di andare incontro a infarto e ictus e del 30% di sviluppare scompenso cardiaco.
K. Petersen--BTZ