Nel cervello un meccanismo che potrebbe portare all'anoressia
Studio, deficit di una molecola ripristinata con un farmaco
Scoperto un meccanismo neurologico alla base dell'anoressia che potrebbe suggerire nuove cure: è il risultato del lavoro di un team di ricerca guidato dall'Università McGill, in collaborazione con un team francese (Cnrs, Inserm e Università Sorbonne), reso noto sulla rivista Nature Communications. I ricercatori, hanno scoperto sui topi che un deficit di acetilcolina, un neurotrasmettitore in una zona del cervello chiamata striato e coinvolta nel senso di gratificazione, può portare ad un eccesso di abitudini fisse e favorire così l'innescarsi della pratica del digiuno compulsivo osservato nelle persone che soffrono di anoressia nervosa. Infatti quando gli esperti hanno testato il donepezil, un farmaco che aumenta la presenza di acetilcolina nel cervello, hanno scoperto che il farmaco inverte completamente il comportamento simile all'anoressia nei topi. Per questo, spiega l'autore Salah El Mestikawy, "crediamo che potrebbe potenzialmente offrire il primo trattamento per l'anoressia nervosa. In effetti, stiamo già vedendo i suoi effetti su alcuni pazienti affetti dalla malattia". Studi indipendenti in corso a Toronto e Montreal, stanno mostrando risultati positivi per 10 pazienti con anoressia nervosa grave che vengono trattati con basse dosi di donepezil. Tre dei pazienti sono in piena remissione e gli altri sette mostrano un notevole miglioramento della malattia. Ulteriori trial clinici, che confronteranno i risultati di coloro che assumono un placebo con quelli che assumono il farmaco, si svolgeranno quest'anno alla Columbia University, alla Denver University e all'Hôpital Sainte-Anne di Parigi.
F. Burkhard--BTZ