Ottenuta la prima cellula sintetica con una funzione vitale
Si prepara a muoversi in risposta agli stimoli esterni
Una cellula sintetica con un patrimonio genetico minimo ha dimostrato per la prima volta di essere capace di una funzione vitale: reagisce agli stimoli chimici che la circondano come farebbe una cellula naturale, mettendo in azione i passaggi necessari per riuscire a muoversi. La scoperta, avvenuta nell'ambito di una ricerca volta a mettere a punto nuovi modi per trasportare farmaci nell'organismo, è pubblicata sulla rivista Science Advances dal gruppo dell'università americana Johns Hopkins Medicine guidato da Shiva Razavi. Il risultato arriva a otto anni dalla realizzazione della prima cellula sintetica con un corredo genetico minimo, che con soli 473 geni era in grado di svolgere tutte le funzioni indispensabili alla vita. Cinque anni più tardi la cellula elementare ha imparato a dividersi per moltiplicarsi. Adesso è la volta di una nuova funzione biologica importante, ossia la capacità di rispondere ai segnali chimici generati dall'ambiente con un processo biologico fondamentale chiamato 'rottura della simmetria'. Come accade nelle cellule naturali, la cellula minimale costruita in laboratorio è costituita da molecole disposte in modo simmetrico, ma in presenza di uno stimolo esterno si riorganizza secondo un nuovo schema non simmetrico, come fa uno stormo di uccelli quando si scompone e assume una nuova forma per reagire alla luce del sole o a un qualsiasi altro evento esterno. "La nozione di rottura di simmetria è fondamentale per la vita e ha un impatto su campi diversi come la biologia, la fisica e la cosmologia", osserva Shiva Razavi, che ha condotto la ricerca dottorando alla Johns Hopkins e che adesso lavora al Massachusetts Institute of Technology. "Vedere come si rompe la simmetria - aggiunge - è la chiave per comprendere i fondamenti della biologia e sfruttare queste informazioni per ideare terapie".
M. Tschebyachkinchoy--BTZ