Il Leopardi di Rubini, un veggente pop che parla a noi
Con Maltese, Buscemi, Caccamo, Boni, Cervi, 7-8 gennaio su Rai1
"Un poeta, uno scrittore, un filosofo e un intellettuale incompreso ai suoi contemporanei: un veggente, parlava agli uomini del futuro. Arrivò ad affermare che parlava agli uomini del Duemila. Noi siamo il futuro di Leopardi e penso che il pensiero leopardiano sia oggi più che mai contemporaneo. Perciò mi sembrava giusto raccontare un Leopardi pop, inserito nella contemporaneità, senza gobba". Sergio Rubini è il regista della miniserie evento Rai "Leopardi - Il poeta dell'infinito", in arrivo in prima serata su Rai1 martedì 7 e mercoledì 8 gennaio, che racconta con uno sguardo inedito il grande poeta, filosofo e pensatore politico, uno dei massimi esponenti della cultura italiana di tutti i tempi. È coprodotta da Rai Fiction, IBC Movie, Rai Com e Oplon Film. Scritta da Carla Cavalluzzi, Angelo Pasquini e dallo stesso Rubini, la serie restituisce "alle nuove generazioni un ritratto inedito pur storicamente coerente di Giacomo Leopardi. Un formidabile genio, in grado di incendiare con i suoi versi non soltanto passioni amorose ma anche ideali politici. Un poeta libero e avverso al compromesso che ha sfidato il suo tempo, l'invasore austriaco, la Chiesa e gli stessi fondatori del nascente stato italiano". Una grande produzione in costume ambientata e girata tra la natìa Recanati, le Marche, Bari e la Puglia - grazie al sostegno di Marche Film Commission e di Apulia Film Commission - e ancora Mantova, Torino, Roma, Napoli e Bologna. Protagonista, nei panni di Giacomo Leopardi, Leonardo Maltese, già apprezzato nei film "Rapito" di Marco Bellocchio e "Il Signore delle Formiche" di Gianni Amelio, per i quali ha vinto il Premio Guglielmo Biraghi ai Nastri D'Argento 2023. Con lui, Alessio Boni nel ruolo dell'austero padre, il Conte Monaldo Leopardi, Valentina Cervi nei panni della madre Adelaide Antici, Giusy Buscemi che interpreta l'amata Fanny Targioni Tozzetti, emblema dell'amore irraggiungibile magnificato nei suoi versi. E ancora Cristiano Caccamo, nelle vesti dell'amico Antonio Ranieri, Alessandro Preziosi nel ruolo di Don Carmine e Fausto Russo Alesi in quello di Pietro Giordani, amico e mentore del poeta. Bambino prodigio paragonabile a Mozart, adolescente ostile ai genitori come un moderno teenager, poeta romantico, filosofo e pensatore politico, Giacomo Leopardi è stato il primo esistenzialista della modernità. Riferimento dei tumultuosi anni del Risorgimento italiano, ha scritto versi eterni e dato forma a pensieri che oggi, nel nuovo millennio, sono verità granitiche. Ha amato, Leopardi, e lo ha fatto come un astuto Cyrano de Bergerac, con la sua penna usata per accoppiare l'affascinante amico Ranieri alla figura che è l'emblema dell'amore inarrivabile, la bellissima e sensuale Fanny.
P. O'Kelly--BTZ