Dal Quirinale tre targhe alle classi per merito collettivo
Da Mattarella riconoscimento ai giovani per azioni collettive
Il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inoltre assegnato tre targhe per azioni collettive di giovani e giovanissimi che hanno espresso con grande forza i valori della solidarietà. Una targa è andata alla classe 5A della scuola primaria, istituto comprensivo Trasacco (L'Aquila) "per la forza della loro amicizia": erano in visita scolastica a Roma, quando hanno deciso di interrompere la gita nella Capitale per solidarietà con un loro compagno di classe. A causa di un guasto alla pedana del pullman, adibita a consentire la discesa di chi si muove sulla sedia a rotelle, il loro compagno infatti non avrebbe potuto partecipare alla visita programmata in città. Dopo diversi tentativi di riparazione falliti, ai ragazzi, di nove anni, era stato chiesto d'incamminarsi comunque per le vie del centro, come previsto. Ma la solidarietà e l'amicizia hanno prevalso su tutto il resto: i bambini si sono rifiutati di scendere senza il loro amico. Alle classi 5AS, 5BS, 5AC del liceo scientifico e classico Antonio Segni, Ozieri (Sassari) è andato l'attestato per la testimonianza di solidarietà: durante le feste di Natale hanno prestato servizio di volontariato alla mensa della Caritas di Sassari e presso la Croce Ottagona di Ozieri. Questa loro testimonianza di servizio è diventata poi un volano: altri coetanei si sono sentiti coinvolti e hanno offerto la loro disponibilità come volontari, facendosi portavoce dell'importanza della solidarietà come motore di crescita sociale. Alla classe 2C Scuola "F. Matteucci" dell'istituto comprensivo Montalcini, Campi Bisenzio (Firenze) è stata assegnata la targa "per l'impegno civile nell'emergenza". "Hanno ripulito con dedizione e impegno i locali della scuola, invasi dall'acqua e dal fango. Quando l'alluvione ha duramente colpito il loro territorio in Toscana, gli studenti della classe 2C della scuola secondaria di primo grado "F. Matteucci" non hanno esitato, come tanti altri ragazzi, a fare la loro parte per rianimare la loro comunità e i luoghi della vita quotidiana. In quella circostanza i ragazzi hanno lavorato con grande senso di responsabilità e di solidarietà. Nella difficoltà si sono sostenuti a vicenda, e non soltanto nei locali della scuola: molti infatti hanno ospitato a casa compagni di classe costretti ad abbandonare le proprie abitazioni".
O. Joergensen--BTZ