La Corte penale internazionale aprirà un ufficio in Venezuela
Per investigare possibili crimini contro l'umanità
Al termine di una breve visita in Venezuela, il procuratore capo della Corte penale internazionale (Cpi), Karim Khan, ha annunciato che prossimamente sarà aperto un ufficio a Caracas per seguire le indagini sulle accuse di violazioni dei diritti umani a carico delle forze di sicurezza venezuelane nello scorso decennio. In conferenza stampa Khan ha sottolineato che "d'accordo con il governo del presidente Nicolás Maduro apriremo una base permanente a Caracas". "Non sarà un ufficio segreto - ha sottolineato - perché la Cpi non lavora illegalmente o clandestinamente. Sarà un ufficio che indagherà sulle presunte violazioni dei diritti umani con l'accordo e il sostegno del governo venezuelano". Per cui, ha spiegato, "continueremo a lavorare alla luce del sole, in modo indipendente, imparziale, senza secondi fini, affinché la legge, per grazia di Dio, regni efficacemente". Khan, che in precedenza aveva incontrato il presidente Maduro e la vicepresidente esecutiva Delcy Rodríguez, ha chiarito che al centro delle sue indagini ci sono "questioni che possono costituire" i reati di "genocidio, crimini di guerra o crimini contro l'umanità". La visita è avvenuta dopo che l'1 marzo la Cpi ha respinto l'appello del Venezuela contro le indagini in corso per crimini contro l'umanità durante le manifestazioni antigovernative del 2017 che causarono circa 125 morti. Nel 2018 la Corte aveva avviato un esame preliminare del caso Venezuela dopo una denuncia presentata da sei Paesi. Tale esame è diventato un'indagine formale nel novembre 2021, dopo la prima visita ufficiale di Khan a Caracas.
F. Dumont--BTZ