Italy for Climate, nel 2023 record di emissioni di Co2
57,1 miliardi di tonnellate secondo l'Unep
"Nel 2023 le emissioni di Co2 hanno raggiunto il loro massimo storico, 57,1 miliardi di tonnellate, secondo i dati dell'Unep. Sono aumentate del 51% rispetto al 1990 e del 5% sul 2015. In base alle politiche attuali, a fine secolo arriveremo a 3 gradi di riscaldamento sui livelli pre-industriali. Se invece verranno attuati tutti gli impegni di decarbonizzazione presi dagli stati, arriveremo fra 2,6 gradi e 2,8". Lo ha detto il coordinatore del think tank sul clima Italy for Climate, Andrea Barbabella, agli Stati generali della green economy alla fiera Ecomondo a Rimini. "Per rimanere entro 2 gradi dai livelli pre-industriali, al 2030 servirebbe tagliare da 11 a 14 miliardi di tonnellate di emissioni - ha proseguito Barbabella -. Per stare entro 1,5 gradi, serve un taglio da 19 a 22 miliardi di tonnellate. Con le tecnologie esistenti, senza inventare nulla di nuovo, si possono tagliare 31 miliardi di tonnellate. E metà di questo taglio può essere fatto a basso costo". "Nel 2024 gli investimenti sull'energia pulita doppieranno quelli sulle fonti fossi - ha detto ancora il ricercatore -. I costi del green si sono molto ridotti. In media, gli investimenti sulle rinnovabili raddoppiano ogni 2 o 3 anni, quelli sugli accumuli ogni anno". Barbabella ha spiegato che il maggiore emettitore di Co2 al mondo è la Cina, seguita nell'ordine da Stati Uniti, India ed Unione europea. Insieme, questi quattro soggetti producono il 60% delle emissioni mondiali. "Pechino è responsabile di 2/3 dell'aumento delle emissioni negli ultimi 20 anni - ha detto lo studioso -. Ma domina anche il mercato mondiale della transizione energetica", dai pannelli solari alle auto elettriche.
A. Madsen--BTZ