Ricorso a Tar contro gli apparecchi di filtraggio dell'acqua
Il Codacons chiede anche l'intervento dell'Antitrust
Il Codacons si rivolge a Tar del Lazio e Antitrust contro i sistemi di filtraggio e trattamento delle acque destinate al consumo umano. "Negli ultimi anni si è registrata nelle case italiane e nei ristoranti una crescente diffusione di dispositivi destinati al trattamento di acque finalizzate al consumo umano - spiega il Codacons nel ricorso - Trattamenti che non hanno lo scopo di rendere potabile un'acqua che non lo sia già morfologicamente, ma di consentire modifiche nelle caratteristiche organolettiche, ossia di raffinare le acque per utilizzi domestici". La normativa vigente, però, ridurrebbe "ad un mero onere del produttore/distributore la conformità del dispositivo destinato al trattamento delle acque ad uso umano, andando a sostituire di fatto il controllo da parte delle Autorità sanitarie competenti, quali enti imparziali sulla qualità del prodotto destinato ai consumatori". "L'utilizzo di apparecchiature per il trattamento delle acque può avere anche ripercussione sul fronte sanitario - aggiunge il Codacons - e può eliminare minerali come ad esempio il calcio o il magnesio, o comportare un aumento del sodio fortemente sconsigliata". Alcuni claims utilizzati per pubblicizzare tali prodotti, secondo il Codacons, rischiano di confondere i consumatori, facendo credere "che l'acqua trattata possa essere similare o anche migliore o più salutare dell'acqua minerale. Aspetti questi ultimi su cui dovrà fare luce l'Antitrust alla luce della possibile ingannevolezza dei messaggi rivolti al pubblico".
M. Taylor--BTZ